Custodi dei luoghi e dei sapori sicani: la quarta edizione del “Terre Sicane Wine Fest”

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Azienda Di Giovanna

Si chiude con grande entusiasmo e nuove prospettive la quarta edizione del “Terre Sicane Wine Fest 2022”, la manifestazione enogastronomica che si è svolta nel cuore del Parco dei Monti Sicani per promuovere il vino e il valore enoturistico dell’areale sicano

Siamo nel quadrante sud – occidentale della Sicilia, una Sicilia diversa, che non ti aspetti, poco conosciuta ai più, un’area ricca di fascino e di storia, dove il tempo scorre con la giusta lentezza.

Come racconta Stefano Caffarri, nel testo “Magon. Storie di terra, di mare e di vino tra Cartagine e Selinunte”, in quest’area della Sicilia: “Si arriva solo per le terre, e non troppo velocemente, ed è bene, perché s’alzan gli occhi nell’immediato per guardarsi attorno e prendere contatto lento con questo angolo di altrove. (…) Qui nella Sicilia della Sicilia, la Storia diventa un tratto di matita che inizia con uomini irsuti e fieri e termina tra il mare e i terremoti in una terra che ha ospitato tutti, ma trattenuto nessuno. (…) Il vino, la vite che lo produce, è il linguaggio che racconta l’affezione dell’uomo per la terra, il tratto distintivo di una comunità che non ha mai abdicato alla produzione del cibo, con la cura dei campi, fino al tempo in cui Magone il Cartaginese diffuse il suo sapere sulle due spande del Mediterraneo”.

Terre Sicane
Da sinistra: il sindaco Leonardo Spera, Valeria Lopis, Luigi Salvo, Ignazio Ingianni per DonnaFugata e Manuela Facci

Quello che è emerso durante la tre giorni del “Terre Sicane Wine Fest” è stato un successo per tutto l’areale, come ha affermato Gunther Di Giovanna, Presidente della Strada del Vino delle Terre Sicane: “Questa manifestazione è stata un momento di consapevolezza e riscoperta di una Sicilia del vino poco conosciuta che vogliamo raccontare a tutti”.

Un viaggio che parte da Contessa Entellina fino a raggiungere Menfi, passando per Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belìce, Montevago, Sciacca. Come è stato più volte sottolineato da Leonardo Spera, sindaco di Contessa Entellina: “È stata un’edizione straordinariamente partecipata, un richiamo sentito soprattutto dai giovani che tornano sempre più numerosi nelle terre sicane e ci restano da protagonisti con storie di bravura e unicità che fanno grande l’itinerario sicano e tutta la nostra isola”.

Abbazia Santa Maria del Osco

Contessa Entellina – Kundisa in arbëresh – è posta nella Valle del Belice, alle falde settentrionali del Monte Genuardo, una vera e propria oasi etnica, linguistica e religiosa per la peculiare identità culturale dei suoi abitanti; si tratta infatti di uno dei più antichi insediamenti albanesi d’Italia. Da questa sua origine prende vita il brand Kuntisa, con la sua pagina Instagram e un account Facebook, come progetto di racconto del territorio, tale da rendere questi luoghi destinazione turistica. A questo brand si affianca da due anni l’associazione “Trazzere e Gusto”, una piattaforma nata dall’idea dell’operatore del turismo Pierfilippo Spoto, d’intesa con l’amministrazione comunale di Contessa Entellina. Un’iniziativa che vuole promuovere un tipo di conoscenza esperienziale attraverso il racconto dei produttori stessi. Prima di essere un itinerario, “Trazzere e Gusto” è un omaggio a una comunità fatta di giovani imprenditori che portano avanti con passione l’amore per il proprio territorio, oltre al rispetto verso le fatiche dei genitori, dei nonni e dei loro antenati.

Le antiche trazzere, che anticamente erano usate per la transumanza, oggi sono diventati percorsi alla scoperta del territorio, una rete fatta da giovani imprenditori locali: dal caseificio Feudo Pollichino di Carolina Lala – terza generazione di casari a Borgo Roccella dove si producono con grande cura, studio e passione, la Vastedda del Belice, un presidio Slow Food, la ricotta di pecora e pecorini di diversa stagionatura – alle aziende vitivinicole e cerialicole, dagli oleifici all’arte dell’iconografia.

Donnafugata

Come ha più volte sottolineato Leonardo Spera: “Il nostro piccolo borgo, che conta 1.500 abitanti ma che insiste in un territorio di 136 km, vanta un’identità molto forte grazie alla tradizione greco-bizantina che ne caratterizza lingua, storia e cultura. Oggi, grazie al progetto “Trazzere e gusto”, siamo riusciti a trasformare una vocazione agricola in via di sviluppo economico. Ci presentiamo con i nostri volti, la nostra storia, i nostri saperi”.

Perfettamente in linea con questi principi, quest’edizione ha visto come compagni di viaggio la Strada del Vino e dei Sapori Trentini, un gemellaggio Nord-Sud nato grazie al lavoro di network portato avanti da Francesco Antoniolli, vicepresidente all’interno della Federazione Nazionale delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori d’Italia. Un incontro che rappresenta una grande opportunità di scambio reciproco di esperienza e know how, oltre che di promozione.

Convegni, musica e degustazioni guidate hanno accompagnato gli ospiti alla scoperta dei sapori, ma anche delle bellezze di questi luoghi; per l’occasione la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, è stata coinvolta in due degustazioni guidate a cura della giornalista Valeria Lopis condotte insieme a Luigi Salvo che hanno celebrato sia i vitigni autoctoni e le piccole denominazioni, sia “Passo a due” un incontro dedicato ai vini bianchi trentini proposti insieme ai vini di Donnafugata.

Terre Sicane
Da sinistra: Chiara Planeta, Luigi Salvo, Valeria Lopis, Nichele Buscemi, Marilena Barbera e Manuela Facci

In conclusione, quello che colpisce è anche l’interazione tra realtà nuove e giovanissime e nomi più noti del panorama enologico ad ampio raggio, come Donnafugata, realtà ormai affermata, ma che è partita proprio da Contessa, o ancora Planeta, unica azienda che ha seguito Marilena Barbera nella continuazione della Doc Menfi.

Interessantissime anche le visite presso Mandrarossa a Menfi – realtà di eccellenza della cooperativa Settesoli, che ha raccontato le tante peculiarità presenti nella sua gamma e presso l’azienda Di Giovanna con i suoi vigneti antichi che raggiungono quote oltre gli 800 metri; non da ultima la Cantine Barbera, sempre a Menfi, di Marilena Barbera, vignaiola sincera e determinata, che con le sue vigne di Inzolia del vigneto in tenuta Belicello, che risalgono agli anni ’50 del 1900, produce il suo “Dietro le case”, un vino fortemente identitario del luogo di provenienza.

Come più volte affermato dalla stessa Marilena: “Io provo a restituire ciò che il mio territorio dona. Quando faccio il vino devo scomparire perché protagonista deve essere la vigna”.

Il Terre Sicane Wine Fest, iniziativa ideata e coordinata da Michele Buscemi e dalla sua Associazione Enonauti, è stata sostenuta dal Comune di Contessa Entellina, dalla Strada del Vino delle Terre Sicane, Itervitis, da Fondazione Inycon, da Associazione Sistema Vino e nella prima giornata dalla cantina Donnafugata.

“Per il prossimo anno il desiderio è di dare voce a sempre più produttori – spiega Michele Buscemi – vino, ma anche olio e formaggio con laboratori dedicati per dare spazio ai produttori che in queste terre sono custodi dei luoghi e dei sapori! e di far conoscere e promuovere nuovi itinerari ambientali naturalistici, come la riserva di Monte Genuardo; Entella, il castello di Calatamauro, l’abbazia di Santa Maria del bosco, tutti luoghi poco conosciuti che vogliamo fare riscoprire insieme alle iniziative di rigenerazione urbana”.

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