Pasqua deliziosa con le colombe di Helga Liberto

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Helga Liberto

L’artista del grande lievitato interprete della Colomba Cilentana con il fico bianco del Cilento e della Colomba Vesuviana con l’albicocca pellecchiella, presidio Slow Food

SALERNO. A Battipaglia (Salerno) la Pasqua si colora di gusto con la nuova linea di colombe artigianali firmate Helga Liberto. Il tradizionale dolce, gustosa icona di pace, viene interpretato con creatività e spiccato senso del gusto dalla chef battipagliese. Dal territorio campano, Liberto attinge prodotti di eccellenza che esaltano il gusto dei suoi grandi lievitati. È un esempio il Fico Bianco del Cilento, ingrediente che la chef patissier impiega nella Colomba Cilentana. La linea dei grandi lievitati pasquali si compone di altre specialità, come la Tiramisù e la Frutti di bosco, rispettivamente interpreti di due pietre miliari della pasticceria internazionale.

L’opulenza del gusto è rappresentata dalla Foresta Nera, specialità di colomba ispirata all’omonima torta che Liberto realizza attingendo dalle più pregiate e rare fave di cacao, come la varietà ruby, da cui si ottiene il cioccolato rosa. La colomba Foresta Nera è una delizia ai quattro cioccolati: oltre al cioccolato rosa, si annovera il cioccolato al latte dell’Equador, il fondente del Venezuela e il cioccolato alla vaniglia del Belgio.

Helga Liberto non manca di guardare al patrimonio agroalimentare del Vesuvio, un ricco giacimento di eccellenze del gusto come l’albicocca pellecchiella

Il Presidio Slow Food è un ingrediente principe della colomba Vesuviana, un’altra punta di diamante della pasticceria firmata Helga Liberto. La pasticcera è un’integralista del concetto hand made e lo esprime in prodotti interamente realizzati a mano nel suo laboratorio. “Il Fico bianco, che ho utilizzato nella mia Cilentana, dolce benvenuto alla Pasqua in arrivo, segue un processo di canditura morbida che eseguo artigianalmente”.

Nel grande lievitato, prodotto di punta del brand Helga Liberto, la chef patissier concilia il suo amore per l’arte bianca con le sue reminiscenze di chimica, materia che per anni ha insegnato quando era docente. “Nel lievito ritrovo molti elementi affini alla mia materia di insegnamento”, spiega la chef. “Nella produzione dei grandi lievitati rivivo il fascino del miracolo che il lievito è in grado di compiere. Quando mi chiedono di definire il mio mestiere, rispondo definendomi una lievitista”. Ha proseguito Liberto, orgogliosa della sua nuova vocazione per la pasticceria artigianale.

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