Piccole trattorie di qualità, il connubio tra filiera e cucina

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L’incontro-degustazione si terrà questa sera al Falernum di Pomigliano d’Arco, Napoli. Alla base del menù il baccalà e i presidii Slow Food

POMIGLIANO D’ARCO. Una serata dedicata ai sapori della tradizione e della Campania. Un momento di incontro, una tavola rotonda, o, per meglio definirla, una vera tavolata che vede la partecipazione di operatori del settore della ristorazione: produttori, ristoratori, fornitori ed esperti di comunicazione. Tema della serata: la riscoperta dei piatti più semplici della ristorazione e nuove soluzioni per stimolare una nuova educazione del mangiar bene e del mangiare sano. È l’evento che si terrà stasera 20 marzo, alle ore 20, al Falernum a Pomigliano d’Arco (Napoli).

Piccole trattorie di qualità: è questa la proposta del confronto che coinvolge la filiera

Promotori dell’evento la famiglia Mazzacane che da tempo nel loro Falernum propongono un nuovo modo di presentare i propri piatti, come vere e proprie esperienze di gusto. L’idea è stata bene accettata dalle aziende: Gma, Le gemme del Vesuvio, Tenuta augustea, I nuovi delfini, che hanno dato pieno supporto all’idea.

Un confronto che coinvolge l’intera filiera su come creare e presentare un’alternativa vera all’omologazione dei sapori che sta travolgendo le cucine, comprendere le cause ma soprattutto trovare soluzioni alla cultura dirompente del mangiar “complesso”.

In questo scenario così ampio si sente il bisogno di una nuova proposta, più semplice di quest’ultima e meno stracolma della prima, una ristorazione portata avanti dalle piccole trattorie di qualità, dai piccoli baluardi del gusto che si trovano nei paesi. Innovazione sì, ma mantenendo la propria identità.

Durante la serata-incontro ci sarà la degustazione dei piatti dei fratelli Mazzacane

Un momento di incontro per condividere esperienza, passione, cultura e provare nuovi prodotti e vecchie ricette. Una giornata dedicata al confronto in cucina che si sviluppa nel modo più semplice come un incontro informale, degustando i piatti preparati dai fratelli Mazzacane. Tutti preparati con i prodotti delle aziende promotrici dell’evento, riscoprendo un ingrediente importante e proprio del territorio vesuviano: il baccalà. Un ingrediente che ci permette di riscoprire la pizza della tradizione, quella che portava sul disco di farina il pesce, in questo caso il baccalà in carpaccio, accompagnato da pomodoro di Corbara, olive e capperi di Salina presidio Slow Food. Ma anche un tocco di innovazione con il baccalà nzogna e pepe e l’evergreen della tradizione: l’insalata di stoccafisso.

Un menù dove il filo conduttore sarà il baccalà

La tradizione, filo comune della serata, si incontra tra i primi come nelle linguine con crema di baccalà ai capperi di Salina presidio Slow Food e polvere di olive nere di Gaeta. Pasta mista, l’antica “munnezzaglia” con fagioli e stoccafisso. Nel secondo verrà proposta l’antica ricetta della pignata di patate e baccalà. Ogni piatto verrà accompagnato da un vino consigliato da Tenuta augustea.

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