“Puglia Carosello”: sempre maggiore attenzione verso le pratiche di agricoltura sostenibile

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Puglia Carosello

Vinitaly 2022 torna dopo 2 anni di sosta forzata con 4.400 espositori e migliaia di buyer provenienti da tutto il mondo. Sale inoltre l’indice di gradimento per i vini biologici e sostenibili che conquistano il primo posto tra i prodotti indicati a maggior potenziale di crescita nei prossimi anni con il 27% delle preferenze. Una rivoluzione verde trainata dai Millennials (27-41 anni) la cui quota in favore delle scelte green sale a oltre il 32%.

Secondo quanto emerso dall’ultima indagine “Gli italiani e il vino”, realizzata su un campione rappresentativo a livello nazionale e presentata alla conferenza stampa della 54esima edizione di Vinitaly dall’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor, è forte la motivazione sui vini sostenibili, con i consumatori disposti a spendere in media quasi il 10% in più pur di sposare la scelta etica.

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Consumi responsabili non solo in ottica ambientale, ma anche in relazione a consumi consapevoli.

La Puglia coglie a pieno titolo questa tendenza, presentando al Vinitaly l’incontro: “Pratiche di agricoltura sostenibile: i vini biologici, biodinamici, naturali in Puglia”. Questo è stato il tema del secondo appuntamento con “Puglia Carosello – Vini, temi, guide” il format pensato per il Vinitaly da R.P. Consulting.

Ma cosa si intende per agricoltura e pratiche sostenibili, quali sono i processi di produzione rispettosi dell’ambiente? La sostenibilità per definizione è la condizione di un modello di sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. Giancarlo Gariglio, redattore della guida Slow Wine ha guidato la platea in questo viaggio di approfondimento e la successiva degustazione.

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Come ha affermato Giancarlo Gariglio: “Sostenibilità è un termine abusato, valido per ogni stagione, ha varie declinazioni e va contestualizzato. A Bologna, in occasione della Slow Wine Fair abbiamo organizzato dei convegni con docenti universitari italiani e stranieri per individuare le buone pratiche. Come prima cosa bisogna stare attenti nell’uso delle risorse, in particolare bisogna fare un uso oculato dell’acqua, rispettare la fertilità del suolo e la biodiversità per tutelare la salute dei consumatori. Chi produce vino fa un gran uso dell’acqua sia in vigna che in cantina. Va rimodulato l’uso degli erbicidi e dei fungicidi sistemici, si ripercuotono sulla salute dei lavoratori in vigna. Occorre anche prestare attenzione ai cambiamenti climatici che influiscono sulla sostenibilità. Ci sono nuovi parassiti che si stanno diffondendo velocemente in Italia e che creano danni, la situazione va monitorata. Fondamentale il ruolo del produttore nella tutela del paesaggio e il ruolo sociale che la cantina ha sia sul proprio territorio, sia nei confronti dei propri dipendenti”.

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In Puglia sono numerosi i vignaioli che hanno puntato su un’agricoltura rispettosa, vinificazioni non invasive e recupero dei territori. La regione ha le potenzialità per essere uno dei territori in linea con le pratiche virtuose e la certificazione del biologico, anche grazie alle condizioni pedoclimatiche che la caratterizzano. L’impatto delle piogge è molto più basso rispetto ad altre Regioni del Nord Italia e la ventilazione è adeguata – grazie alla presenza del mare – che aiuta a contenere la peronospera. In ultimo sarebbe necessario sensibilizzare tutta la filiera nel preferire ed incrementare l’uso di bottiglie più leggere, meno impattanti nei confronti dell’ambiente.

Per l’occasione sono state selezionate nove etichette, la scelta è ricaduta ovviamente su vini prodotti con tecniche biosostenibili, che sono stati raccontati da Giancarlo Gariglio e da alcuni dei produttori presenti.

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La prima referenza è stato il Bianca Petrosa Chardonnay Bio 2021 di Terre Carsiche 1939, un’espressione unica della Valle d’Itria, dove lo Chardonnay ha trovato un suo adattamento. I suoi profumi fruttati e floreali sono espressivi del luogo di appartenenza; un sorso di Puglia pulito e di personalità. Intrigante l’IGT Puglia Quarto Colore 2019 di Cantine Imperatore, un bianco macerato ottenuto dalla poco nota uva Pampanuto. Ci troviamo nel piccolo borgo agricolo di Adelfia in provincia di Bari, sito a un’altitudine di 180 metri s.l.m, a poca distanza dalle prime elevazioni dell’altopiano delle Murge. Il contatto con le bucce in fermentazione gli dona spessore e complessità. Bouquet mediterraneo, scorza di agrumi canditi, mandarino tardivo, essenza di mandorle, fiori di zagara ne descrivono l’olfatto. Il sorso è pieno, intenso e fresco. Si prosegue con il DOC Castel del Monte Rosato Vignuolo 2021 Bio di La Cantina Di Andria, frutto di un blend di Bombino nero e Nero di Troia. Un rosato che profuma di fragoline di bosco, frutti rossi e note floreali, pulito fresco e piacevole al palato.Il Salento IGT Tripiedi 2021 è il Primitivo rosato di Cantina Fiorentino, un vino che ricorda aromi di erbe mediterranee e piccoli frutti di bosco. Versatile, fresco e sapido al palato. Si cambia tinta con il Puglia IGT Lamarossa 2020 di Cantina Amastuola, un primitivo in purezza, che richiama all’olfatto note balsamiche di rabarbaro, radice di liquerizia e frutti di bosco. Deciso e di buona persistenza al palato.

Sempre un 100% Primitivo il Primitivo di Manduria Dop Masseria Vecchia 2018 di Tenuta Cerfeda, un vino profondo, caratterizzato da note di ribes nero e carruba; elegante, persistente e lungo al sorso.

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Gioia del Colle DOC Primitivo Chakra Rosso 2019 di Giovanni Aiello Enologo per Amore è frutto del desiderio di esprimere le qualità della Murgia dei trulli e delle grotte; Chakra vuole essere la fusione delle energie di terra, aria e uomo; le etichette sono originali e dipinte a mano a simboleggiare il legame con il territorio di origine. L’intensità dei profumi fruttati di amarena, melagrana e arancia sanguinella, sono arricchiti da suggestioni speziate di anice e pepe nero. Morbidezza e succosità del frutto riempiono il palato, calore e persistenza ne caratterizzano il sorso. Il Doc Gioia del Colle Primitivo Riserva 2019 di Fatalone è un vino di grande e complessa struttura, che richiama all’olfatto suggestioni di frutta matura, spezie e note di caffè. Il sorso è pieno, fresco e avvolgente, con richiami fruttati di mora e gelso.

Si chiude con il Primitivo Manduria DOP “Pezzale” Riserva 2016 di Masseria Trullo Di Pezza, un vino intenso, frutto di una lavorazione in purezza di uve Primitivo; questo rosso salentino rivela all’olfatto una grande intensità di frutta rossa matura a cui si aggiungono nuance speziate. Al palato dimostra un discreto equilibrio tra tannini e freschezza.

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