VinNatur workshop: l’autocritica alla base del buon vino naturale

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I temi e le cantine che si sono distinti nella tre giorni di degustazioni e confronti a Lonigo. Investire nella formazione e nella ricerca per migliorarsi in vigna e in cantina

VICENZA. Lo scorso maggio a Villa San Fermo di Lonigo (Vicenza) si è svolta la seconda edizione di VinNatur Workshop, che ha visto riunirsi un gruppo di lavoro composto da giornalisti italiani ed esteri, produttori, ricercatori scientifici ed enologi. Tre giorni di studio e confronto sullo stato dell’arte del vino naturale sotto il profilo produttivo e della ricezione da parte del mercato. I partecipanti sono stati coinvolti in un percorso di degustazioni alla cieca, con l’obiettivo di far emergere senza pregiudizi i punti di forza e di miglioramento di 166 vini prodotti da soci VinNatur.

I vini sono stati valutati in base ai classici parametri organolettici usati nelle degustazioni ufficiali. Il quadro che emerge è di una qualità media in ascesa rispetto agli anni precedenti, con alcune punte di eccellenza ma anche con vini che presentano ancora difetti evidenti, indice che per alcuni c’è ampio margine di miglioramento.

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“Quando l’anno scorso abbiamo deciso di iniziare questa avventura – racconta Angiolino Maule, presidente di VinNatur – l’abbiamo fatto con l’intento di metterci in discussione consapevoli di avere dei limiti e di poterci migliorare. Il Workshop è stato pensato come uno strumento a disposizione dei nostri associati per comprendere gli errori e correggersi nella produzione di vini naturali. Ci teniamo a sottolineare che quello che distingue VinNatur da molte altre associazioni è la fiducia nella formazione e nella ricerca e l’umiltà di non sentirsi arrivati”.

Attorno ai tavoli di confronto gli esperti si sono confrontati su diversi temi: le sfide alla certificazione dei vini naturali, l’approccio degustativo e i progressi in vigna. È emerso come il futuro del vino è strettamente legato alla qualità e alla composizione del terreno in cui sono coltivate le vigne. Perché solo attraverso un rispetto maggiore del terroir si può ottenere un prodotto più naturale possibile. VinNatur coltiva la rete di collaborazioni con diverse Università, Centri per la Sperimentazione e con la società di consulenza agronomica Vitenova al fine di trasferire ai propri soci conoscenze negli ambiti della biologia, dell’entomologia e della fisiologia da applicare in vigna e in cantina. Le analisi previste dal Disciplinare VinNatur, inoltre, aiutano i soci a verificare e affinare il grado di apprendimento e di messa in pratica delle conoscenze acquisite.

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Foto di Lorenzo Rui

Di seguito i migliori classificati nelle diverse categorie con il relativo prezzo indicativo di vendita al pubblico

Bollicine

Veneto, Col Tamarie “Col Tamarie bio” L 05.2018 13-15 €

Emilia Romagna, Il Farneto Socetà Agricola “Mary of Modena” 36 mesi sui lieviti – 18-20 €

Veneto, Insolente “Ramato” 2017 12 – 14 €

Bianchi

Lombardia, Martilde Azienda Agricola “Dedica” Provincia di Pavia Malvasia IGT 2018 10-12 €

Campania, Giovanni Iannucci “Campo di Mandrie” Beneventano IGP 2017 14 – 16 €

Sicilia, Marco De Bartoli & C SRL “Integer” Grillo Terre Siciliane IGP 2017 25 €

Veneto, Calalta di Nicola Brunetti “Mentelibera” Veneto IGT 2017 14 – 16 €

Emilia Romagna, Cà dei Quattro Archi “Mezzelune” Vino Bianco 2017 12 – 14 €

Rossi

Basilicata, Musto Carmelitano Azienda Agricola “Pian del Moro” Aglianico del Vulture DOC 2013 18-20 €

Piemonte, Barale f.li Barolo 2015 40-50 €

Alto Adige, Reyter “Schiava” 2016 16-18 €

Alto Adige, Weingut In Der Eben “Sankt Anna” Vigneti delle Dolomiti Schiava IGT 2015 16-18 €

Toscana, Sequerciani “Foglia Tonda” Toscana IGT 2017 20 €

Fuori categoria

Marche, Azienda Agricola Tiberi David “Vino Cotto Stravecchio” 2006 25-30 €

Sicilia, Dos Tierras Badalucco de la Iglesia Garcia “Perpetuum Pre British” Grillo & Catarratto

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