Amarone Opera Prima, 90 anni di Cantina Valpolicella Negrar

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Amarone

Or’Jago 2018 En Primeur l’Amarone firmato Domìni Veneti che la cantina, fondata nel 1933, porterà in degustazione alla Gran Guardia di Verona. Per la vigilia di Opera Prima, alla masterclass “Amarone Riserva: more than ageing”, l’Amarone Riserva “Mater” 2008 Domìni Veneti, una sfida al millesimo stesso

Or’Jago 2018, Amarone della Valpolicella DOCG Classico En Primeur e Mater 2008, Amarone della Valpolicella DOCG Classico Riserva, sono i vini di Domìni Veneti, premium brand di Cantina Valpolicella Negrar, che saranno presentati – rispettivamente al banco degustazione per il pubblico e alla masterclass per stampa e operatori internazionali -, alla diciannovesima edizione di Amarone Opera Prima (4-5 febbraio), organizzata al Palazzo della Gran Guardia a Verona dal Consorzio Vini Valpolicella.

Tra i protagonisti indiscussi della storia dell’Amarone

La manifestazione più importante per l’Amarone della Valpolicella Docg segna idealmente l’inizio delle celebrazioni del 90° anniversario della cantina. È stata fondata, infatti, il 23 agosto 1933 da 6 gentiluomini di Verona che diedero vita ad una cooperativa solida nei principi e nelle idee, animata dalla volontà di creare qualcosa di bello e di buono per il proprio territorio: l’amata Valpolicella, quella storica, oggi conosciuta con l’appellativo di Classica. Se l’“invenzione” dell’Amarone è patrimonio di un intero territorio, a Cantina Valpolicella Negrar spetta l’aver etichettato e commercializzato negli Anni Trenta del secolo scorso la prima bottiglia di Amarone con la dicitura “Amarone Extra della Valpolicella”. “L’unico esemplare esistente, sopravvissuto al secondo conflitto mondiale, lo conserviamo gelosamente nel caveau della nostra cantina, prezioso testimone di un primato assegnato dalla Storia, che l’azienda concepisce come un simbolo e un bene dedicato a tutta la Valpolicella”, afferma Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar.

Renzo Bighignoli e Daniele Accordini
Renzo Bighignoli e Daniele Accordini

Analogie e banco di prova

“Il 2018, annata protagonista di Amarone Opera Prima, ha delle analogie con il 2008, annata di “Mater”, Amarone Riserva, Collezione d’Autore di Domìni Veneti, che portiamo in degustazione alla masterclass della vigilia “Amarone Riserva: more than ageing”, organizzata dal Consorzio. Entrambe, infatti, sono il frutto evidente della profonda interazione tra territorio e annate climaticamente non facili, in cui i viticoltori hanno dovuto mettere tanta della loro esperienza. Per l’annata 2008, però, discostandomi dal parere dei più, che classificavano il millesimo in questione come non longevo, ne avevo affermato il potenziale d’invecchiamento, almeno per i cru e le riserve di alta collina. La degustazione dell’Amarone Riserva “Mater” 2008 sarà quindi un banco di prova!”, afferma Daniele Accordini, direttore ed enologo della Cantina di Negrar.

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L’annata 2018

Eleganza e longevità dei vini sono le caratteristiche di un’annata che ha richiesto grande attenzione e professionalità in campo. Nell’arco dell’anno, si è resa necessaria un’adeguata difesa sanitaria delle viti, la regolazione dell’eccesso produttivo, nonché la selezione dei migliori grappoli. Differenza qualitativa, più di tutte le altre annate, in collina, le cui pendenze hanno permesso di sgrondare le acque in eccesso e di portare l’uva a perfetta maturazione. Il colpo di coda estivo ha determinato una gradazione zuccherina inferiore agli anni precedenti, un accumulo fenolico equilibrato, un’acidità decisamente alta. I risultati ottenuti durante la vendemmia, nel corso dell’appassimento e poi nella vinificazione, inquadrano un rosso di buona longevità, dal minor contenuto di zuccheri che, se da una parte riporta allo stile della tradizione, dall’altra asseconda un gusto contemporaneo, sensibile a vini più snelli.

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