Corsi di avvicinamento al vino dedicati a ciechi e ipovedenti

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calice di vino

Organizzati dall’Organizzazione Nazionale di Assaggiatori di Vino e rivolti all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. Sono stati sperimentati nel 2018 a Verona e Brescia

Corsi di avvicinamento al vino dedicati a persone affette da disabilità visiva. È il nuovo progetto nato dalla sinergia tra l’Organizzazione Nazionale di Assaggiatori di Vino (ONAV) e l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI). Le due realtà hanno già realizzato nel 2018 a Verona e a Brescia due esperimenti in questa direzione. Per questo hanno deciso di firmare un protocollo d’intesa nazionale per dare continuità ai buoni risultati ottenuti.

Hanno studiato il primo corso per Assaggiatori di vino comune in tutta Italia dedicato ai soci UICI. Si tratterà di moduli composti da nove lezioni, ciascuna di tre ore. Le lezioni saranno tenute dagli stessi docenti che si occupano dei classici corsi ONAV, ma il costo della partecipazione sarà ridotto.

Vito Intini: “Promuovere cultura del bere aperta a tutti, oltre ogni barriera”

L’iniziativa è stata presentata dal Presidente ONAV Vito Intini, che ha spiegato l’inserimento nell’Organizzazione di Assaggiatori di un canale preferenziale rivolto al sociale. “Alla base di progetti come questo c’è la forte volontà di tutti i soci di promuovere una cultura del vino e del bere consapevole realmente aperta a tutti, che consenta l’abbattimento di ogni barriera”. Ha detto il vertice dell’Organizzazione Nazione di Assaggiatori di Vino.

Già i corsi tenuti a Verona e Brescia erano una esplicita dichiarazione d’intenti. In quella occasione, addirittura, si faceva un passo in più rispetto a quanto previsto dal nuovo protocollo d’intesa aprendo la partecipazione alle lezioni non solo ai ciechi e ai non vedenti ma anche ai sordi, a testimonianza della volontà di eliminare nell’enologia qualsiasi tipo di barriera.

Mario Barbuti: “Possibile nuovo sbocco occupazionale”

Per il 2019, però, l’attenzione almeno per ora si catalizzerà sugli scritti all’UICI, con grande soddisfazione del presidente Mario Barbuti. “La disponibilità e la sensibilità con cui i dirigenti dell’ONAV si sono avvicinati al nostro mondo potrà sicuramente essere foriera di belle sorprese. Su tutte – ha detto Barbuti – quella della nascita di un nuovo sbocco occupazionale con percorsi aggiuntivi specializzanti. Per il momento accontentiamoci di apprendere i primi rudimenti per riconoscere gli aromi e il gusto di quello che molto spesso ci servono a tavola. Gli auspici di partenza mi sembrano favorevoli, con la speranza che possa nascere un nuovo modo di conoscere e capire la nostra vita. Il nostro mondo che da circa 100 anni l’UICI rappresenta”.

L’inclusione sociale passa da strumenti come la lingua dei segni e i testi in Braille

Un’iniziativa che segna un passo avanti fondamentale nel mondo del vino, ma che potrebbe rappresentare anche uno spartiacque tra un vecchio e un nuovo modo di intendere l’istruzione in Italia. Dimostra che in qualunque settore è possibile accompagnare la didattica tradizionale con strumenti come la lingua dei segni e i testi in Braille, piccoli accorgimenti in nome dell’inclusione sociale e della parità di diritti per tutti.

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