Scavi archeologici di Oplonti: un viaggio tra le ville romane

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Villa di Oplontis

Oltre ai più celebri scavi di Pompei e ai riconosciuti e apprezzati scavi di Ercolano, nella città di Torre Annunziata possiamo trovare un complesso archeologico d’epoca romana, esempio ideale di una “domus” romana

La città di Torre Annunziata, affacciata sul golfo di Napoli, è la “casa” degli scavi di Oplontis. Probabilmente si trattava di una “zona periferica” di Pompei l’antica città di Olponti. Questi scavi sono composti da due ville, classificate con le lettere “A” e “B”; la “A” quella di Poppea è al momento visitabile.

La Villa di Poppea, edificata per la seconda moglie dell’imperatore Nerone, è inserita nella lista dei monumenti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Si tratta di un complesso residenziale molto ampio e spazioso, da contenere anche: terme, ricchi affreschi con particolari giochi prospettici e finti ornamenti architettonici come abbellimento, il tutto in una muratura in “tufo napoletano” per preservare la freschezza degli ambienti. Tra gli affreschi possiamo trovare anche raffigurazioni di animali, cibi e maschere. Tra i più particolari troviamo: pavoni, la “cassata di Oplonti” e i fichi.

A non essere attualmente non ancora visitabile è la villa “B”, attribuita a Lucius Crassius Tertius. Il nucleo dell’edificio è costituito da un porticato a due ordini di colonne doriche.  Dai reperti e dai materiali rinvenuti si può dedurre che si trattasse anche di una “azienda”, che lavorava i prodotti agricoli, tra cui, principalmente, il vino che veniva commercializzato. Sono stati trovati anche gioielli e numerose monete d’oro, in una cassa rinvenuta. Anche qui, come nella villa “A” sono stati rinvenuti, nell’ala adibita ad abitazione, pregevoli affreschi e stanze di soggiorno e di incontri.

Lo scavi di Oplonti, consente di capire e immedesimarsi nelle abitazioni dei nobili romani, forse ancor meglio di Pompei. Entrare nelle stanze frequentate degli antichi romani, poter mirare gli affreschi di pittori specializzati, poter vedere e vivere le sculture esposte e l’architettura dell’epoca in tutta la sua forma. La storia che si fa presente al nostro passaggio.

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