Libero Rillo: “Preparare il territorio sannita all’accoglienza”

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Il presidente del Consorzio Tutela vini Sannio è intervenuto all’iniziativa “Sannio Falanghina” Città europea del Vino 2019

BENEVENTO. Nato a febbraio del 1999, il Consorzio Tutela vini Sannio oggi conta quasi 400 soci diretti suddivisi tra viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori e oltre 2000 viticoltori facenti parte delle cooperative di viticoltori consorziate. Il presidente Libero Rillo ha partecipato alla serata che ha celebrato “Sannio Falanghina”, la Città europea del Vino 2019.

Il prestigioso riconoscimento che hanno ricevuto i comuni di Castelvenere, Guardia Sanframondi, Sant’Agata de’ Goti, Solopaca e Torrecuso da Recevin – la rete europea delle Città del Vino.

“È un riconoscimento molto importante. Bisogna coglierlo al volo e sfruttare bene la situazione perché è solo un punto di partenza. Adesso sono accesi i riflettori e dobbiamo giocare la partita. La difficoltà sta nel fatto che questa partita va giocata da tutti, dalle aziende, dalle istituzioni, dagli imprenditori, dai singoli cittadini, perché bisogna preparare il territorio e presentarlo bene a tutti quelli che avranno la curiosità di venire a visitarlo.

Bisogna avviare un lavoro che non finisca il 31 dicembre di quest’anno ma che duri molto più tempo. Questa deve essere l’occasione per creare momento di crescita all’intero territorio. Il vino è un elemento importantissimo che disegna la zona e sicuramente il prodotto dell’agricoltura più importante. È il traino per l’economia Sannita”.

Cosa significa portare la Falanghina su un panorama europeo.

“Come consorzio abbiamo fatto tantissime attività di promozione, soprattutto in Italia ma anche nei mercati esteri. In particolare in Canada, negli Stati Uniti, in Svizzera e in Cina. Abbiamo notato che la difficoltà è iniziale perché non la conoscono, ma una volta assaporato è un vino che piace per la sua freschezza, versatilità, facilità di abbinamento. Tutto è il primo approccio”.

Cosa deve fare ancora il Sannio quest’anno per consolidare questo primato del vino.

“Sono sicuro che se lavoriamo seriamente avremo un futuro molto più roseo di quello attuale. Ci vuole pazienza, il tempo giusto. Bisogna preparare il territorio, perché quello che deve crescere è il territorio dietro al vino, non solo il vino. Basta guardare la Toscana o il Piemonte dove i territori sono cresciuti insieme al vino. Questo bisogna fare

Azione iniziale di sistemazione del territorio: mi riferisco alla pulizia delle strade e alla riparazione delle buche. Di tutto quello che è la bellezza del territorio che oggi non abbiamo. Bisogna partire da questo e con una serie di azioni sinergiche tra consorzio e istituzioni si farà il necessario per portare tra qualche anno i risultati a casa”.

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Raffaele Perrotta
Giornalista e guida turistica, ai fornelli fin da piccolo per amore. Da qualche anno, tra un articolo di politica e una ripresa video, si dedica alla conoscenza ed approfondimento di vini.

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